Complessi: cosa sono e perchè sono importanti

Complessi: cosa sono e perchè sono importanti

24 Giugno 2020

Crediamo di avere il controllo dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, delle situazioni che viviamo, che tutto sia chiaro e trasparente se siamo capaci di guardare dalla parte giusta.

Eppure quante volte le esperienze di tutti i giorni smentiscono queste convinzioni?

Quante volte vi sarà capitato di aver fatto qualcosa e, a distanza di ore, giorni, mesi esservi chiesti: “Ma perché ho agito così? Ma ero veramente io? Ma cosa mi passava per la testa?”.

La risposta è no, probabilmente non eravate veramente voi. E la psicologia analitica ci spiega perché.

Secondo Jung, il padre fondatore della psicologia analitica infatti, l’unità della psiche è un illusione, non è un dato di fatto, ma al più una meta, un’ideale da perseguire. Che cosa significa questo?

Che la psiche è costituita da una miriade di frammenti in un certo senso autonomi, chiamati complessi. Questi complessi sono sostanzialmente dei nuclei emotivi intorno al quale si legano, per associazione, tutti i pensieri, le sensazioni, gli stati d’animo accomunati da quella stessa tonalità emotiva.

Facciamo un esempio. Poniamo che una persona, da bambino, abbia avuto una relazione difficile con la propria madre. Si sarà strutturato così un certo tipo di complesso materno. Quando nella vita si troverà a vivere delle situazioni che in qualche modo richiamano il modo in cui veniva trattato dalla madre, ecco che si attiverà il complesso e da quel punto in poi gli eventi non saranno più letti per quello che sono, ma per come verranno distorti dal complesso.

Se si comprende questo meccanismo, si intuirà facilmente come anche i traumi possano dare origine a dei complessi.

L’importanza di costruire un ponte tra i complessi.

I complessi si distinguono tra loro per il grado di consapevolezza che ne abbiamo, o detto in altri termini, per il loro legame con l’Io. Se questo legame c’è, l’Io può esercitare un certo controllo sul complesso: ad esempio se sono consapevole di come il rapporto con mio padre influisce sul mio modo di vivere il rapporto con l’autorità, quando avrò delle incomprensioni con il mio capo saprò quali emozioni attribuire alla situazione reale e quali al complesso.

Se invece il legame è per qualche ragione interrotto, il complesso è inconscio e io non mi accorgerò di quando interverrà, perché l’Io ne sarà completamente soggiogato. Sono proprio queste le situazioni in cui continuiamo a chiederci perché ci comportiamo in un certo modo, senza riuscirle in alcun modo a cambiare.

“Oggi sappiamo tutti che abbiamo dei complessi. Che invece i complessi ‘abbiano noi’ è cosa meno nota.”

Carl Gustav Jung

Ma sarebbe un errore credere che i complessi siano qualcosa da eliminare, un chiaro segnale di un disagio psicologico. Qui siamo più vicini all’idea di Freud: rendere cosciente l’inconscio per eliminarne l’influsso negativo.

Con Jung siamo agli antipodi: i complessi sono ineliminabili, perchè sono il materiale stesso di cui è fatta la nostra psiche. Persino l’Io è solo un complesso tra gli altri e il suo compito è proprio quello di costruire ponti con gli altri complessi. L’obiettivo, infatti, è far si che ogni parte di noi possa avere la possibilità di esprimersi senza andare a scapito delle altre.

Ma non solo, poichè secondo la psicologia analitica la psiche è retta dal principio della polarità, se le esperienze di vita hanno attivato il lato negativo del complesso, è sempre possibile accedere anche alla polarità positiva. Ecco perchè prendere consapevolezza del complesso può in qualche modo aiutarci a spezzarne il potere coercitivo.

Una psiche sana non è quindi una psiche priva di complessi, ma una psiche che ha  saputo costruire una relazione armoniosa tra loro. I complessi sono anzi proprio ciò che rende la psiche vitale e la nostra porta di accesso all’inconscio. I personaggi dei nostri sogni ad esempio, spesso sono proprio dei complessi…personificati!

Costruire una relazione armoniosa con il complesso, quindi, significa anche gettare un ponte con l’inconscio e poter attingere al suo potenziale creativo ed evolutivo.